Scuola di Alpinismo

La Sezione C:A.I. di Senigallia collabora attivamente con la Scuola Intersezionale “La Sibilla” per l’organizzazione di corsi di alpinismo, sci-alpinismo, arrampicata su roccia e ghiaccio.


Sito internet della scuola:

http://scuolasibilla.it/

La struttura organizzativa

Premessa

L’organo sovrano del CAI è l’Assemblea dei Delegati (AD), che tra le varie funzioni ha anche quella di eleggere il Presidente Generale (PG) e i tre vicepresidenti generali che insieme costituiscono la presidenza del CAI. Essi nominano un ulteriore componente costituendo il Comitato Direttivo Centrale (CDC). Il CDC dirige il Club attuando i programmi dell’Assemblea dei Delegati e seguendo gli indirizzi di un altro organo centrale, il Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo (CC). Quest’ultimo è composto da 19 consiglieri eletti dai delegati di diritto per ciascuna area regionale o interregionale. Tra le varie funzione del CC rientra quella di istituire gli Organi Tecnici Centrali Consultivi, gli Organi Tecnici Centrali Operativi (OTCO) e le Strutture Operative; essi operano nell’ambito della struttura centrale per perseguire le specifiche finalità istituzionali. La struttura centrale del CAI così definita, per svolgere e raggiungere gli obiettivi indicati nello statuto deve poi dotarsi di una sottostruttura che svolga le funzioni individuate a livello centrale in modo più capillare sull’intero territorio nazionale. Quindi gli OTCO impartiscono le direttive individuate a livello centrale ai vari organismi territoriali definiti nell’ambito dei raggruppamenti regionali o provinciali e attraverso questi ultimi agli organismi sezionali chiudendo il cerchio.

Gli Organi Tecnici Centrali Operativi

Gli OTCO a loro volta si dividono in due categorie, quelli che svolgono funzioni didattiche e operative sul territorio attraverso i propri titolati e le proprie scuole e quelli che invece svolgono le loro funzioni senza fare ricorso a dei titolati specifici. Tra quelli che fanno ricorso ai propri titolati troviamo anche:

  • Commissione Centrale di Alpinismo Giovanile (CCAG);
  • Commissione Centrale per l’Escursionismo (CCE);
  • Commissione Centrale per la Speleologia (CCS);
  • Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo, Sci-alpinismo e Arrampicata libera (CNSASA).

Per conseguire gli scopi istituzionali il CAI, nella veste delle varie commissioni (OTCO), provvede alla formazione e all’aggiornamento dei propri istruttori mediante l’organizzazione e la gestione di proprie Scuole Centrali.

Nello specifico per quello che riguarda la pratica dell’alpinismo, dell’arrampicata libera e dello Sci-alpinismo, la CNSASA si è dotata di due scuole centrali:

  • Scuola Centrale di Alpinismo e arrampicata libera (SCA);
  • Scuola Centrale di Sci Alpinismo (SCSA).

Queste due scuole hanno il compito di sviluppare la ricerca, l’elaborazione e la codifica delle metodologie di insegnamento e delle tecniche di esecuzione in sicurezza delle rispettive attività di competenza (ad esempio la stesura dei vari manuali). Inoltre, queste scuole provvedono alla formazione dei rispettivi istruttori nazionali (di secondo livello):

  • Istruttori Nazionali di Alpinismo (INA);
  • Istruttori Nazionali di Arrampicata Libera (INAL);
  • Istruttori Nazionali di Sci-Alpinismo (INSA).

Commissione interregionale CMI

A livello territoriale i vari raggruppamenti regionali (detti anche gruppi regionali (GR)) si dotano delle rispettive Commissioni Interregionali. In particolare per quanto riguarda la pratica dell’alpinismo, dello sci-alpinismo e dell’arrampicata libera nelle Marche e in tutte le altre regioni del centro Sud Italia abbiamo la CISASA CMI, ovvero la Commissione Interregionale Scuole di Alpinismo, Sci-Alpinismo e Arrampicata libera per il Centro-Meridione e Isole.

La CISASA CMI a sua volta si è dotata di due scuole:

  • Scuola del Sud (per l’alpinismo e l’arrampicata libera);
  • Scuola Beretta (per lo sci-alpinismo).

Queste due scuole, oltre a recepire le metodologie e le tecniche individuate dalle rispettive Scuole Centrali si occupano della formazione dei rispettivi istruttori regionali (di primo livello):

  • Istruttori regionali di Alpinismo (IA);
  • Istruttori regionali di Arrampicata Libera (IAL);
  • Istruttori regionali di Sci-Alpinismo (ISA).

Le scuole Sezionali e intersezionali

Veniamo finalmente al dunque. A livello ancora più capillare sul territorio abbiamo le sezioni che recepiscono le direttive dei gruppi regionali, ma che di fatto sono anche la base su cui si fonda il CAI dato che da esse hanno origine i delegati che compongono l’Assemblea dei Delegati che è l’organo sovrano del CAI. Per quanto riguarda la pratica dell’alpinismo dello sci-alpinismo e dell’arrampicata libera le sezioni si dotano delle scuole sezionali che hanno lo scopo di introdurre tutti i soci CAI che lo desiderano (quindi anche di altre sezioni) alla pratica di queste attività e di insegnare loro le metodologie e le tecniche individuate ed elaborate a livello centrale. Da notare che nonostante la possibilità offerta dallo statuto sezionale non è definita una sorta di commissione sezionale (o intersezionale) per attività affini a quelle svolte dalla Scuola Sibilla in analogia a quanto avviene a livello interregionale e nazionale.

Quindi le scuole sezionali sono una emanazione diretta delle sezioni ed hanno lo scopo di svolgere attività per i soci delle sezioni. La Scuola di alpinismo, sci-alpinismo e arrampicata libera Sibilla non fa eccezione, l’unica particolarità è che la Scuola Sibilla è una scuola intersezionale, ovvero fa capo a diverse (7) sezioni anziché una (Senigallia, Fabriano, San Severino, Jesi, Camerino, Pesaro e Ancona, quest’ultima solo per lo sci-alpinismo). Il fatto di essere costituita da più sezioni, oltre che costituire una ricchezza tecnica e culturale, è anche una necessità, in quanto senza il raggiungimento di una massa critica di istruttori titolati e non titolati è molto difficile costituire una scuola multidisciplinare come la Sibilla (non tutte le scuole sezionali inglobano le tre le discipline) e praticamente è impossibile farla funzionare a dovere svolgendo corsi dignitosi.

L’attività della scuola

Come scritto sopra le attività delle Scuole Sezionali (e della Sibilla) hanno lo scopo di introdurre i soci alla pratica dell’alpinismo dello sci-alpinismo e dell’arrampicata libera e di renderli autonomi in tal senso. Le attività delle scuole si strutturano quindi in corsi di formazione che sono individuati e descritti nel Regolamento dei Corsi Sezionali organizzati dalle scuole di Alpinismo.

In generale, ogni corso è strutturato come un percorso formativo al termine del quale ogni allievo (il socio della sezione) dovrebbe aver raggiunto un certo grado di autonomia proporzionato al livello del corso ed alle proprie capacità iniziali. In questo contesto si deve sottolineare che un corso tradizionale si compone in media di 6-8 uscite pratiche ed altrettante lezioni teoriche perché con corsi di durata ridotta si perderebbe la visione d’insieme della disciplina e si ostacolerebbe quell’aggregazione tra gli allievi che porta poi alla nascita di amicizie e che costituisce il cuore dello spirito associativo che caratterizza il CAI.

Durante i corsi si svolge sia attività di istruzione che di accompagnamento. L’istruzione ha lo scopo di fornire all’allievo tutte quelle nozioni teoriche e tecniche che gli consentiranno di raggiungere, entro il termine del corso, un sufficiente grado di autonomia nelle tematiche affrontate. L’accompagnamento in montagna, che sia su una via di roccia o di ghiaccio o semplicemente in una falesia è una diretta conseguenza del fatto che le tecniche studiate, per essere comprese ed apprese, necessitano di esercitazioni in ambiente, devono quindi essere contestualizzate. E’ fondamentale che l’istruttore non si limiti soltanto a fare da capo cordata o ad accompagnare per il semplice raggiungimento di una meta o una vetta, ma è l’esercizio congiunto e il confronto che aiutano l’allievo a raggiungere l’autonomia che è il vero obiettivo del corso. D’altra parte il mero accompagnamento in montagna non rientra affatto tra le finalità statutarie del CAI ed è, per legge, competenza di una ben definita categoria professionale (le Guide Alpine e gli Accompagnatori di Media Montagna).

L’organico della Scuola Sibilla

Definito il contesto in cui opera la Scuola Sibilla, scriverò qualcosa sull’organico che la compone e sulle attività che generalmente la scuola svolge.

La Scuola Sibilla raggiunge quest’anno (2019) il traguardo dei trent’anni di attività, nel corso dei quali moltissimi corsi sono stati svolti, l’organico è via via cresciuto arricchendosi sempre più di nuove leve. Complessivamente la Scuola Sibilla può vantare in organico 3 istruttori inseriti nell’organico delle scuole centrali di alpinismo e di sci-alpinismo, 4 inseriti nell’organico delle scuole interregionali, 8 titoli nazionali (alcuni istruttori hanno due titoli), 12 titoli regionali (alcuni istruttori hanno due titoli), 3 tecnici del soccorso alpino, 12 istruttori sezionali, due aspiranti e un collaboratore medico; in totale la Scuola Sibilla si avvale di poco meno di 30 istruttori (un organico notevole nel contesto del CMI).

Gli istruttori della nostra sezione

NomeQualifica
Giovanetti Giancarlo INA INAL SCA
Contardi Simone ISA
Pandolfi Marco IA
Raggi Michela IAL
Lucidi Giuliano SEZ TE
Barocci Massimo SEZ
Giambartolomei Andrea SEZ
Moreschi Giovanni SEZ
Pilati Riccardo SEZ

Legenda:
INA: Istruttore Nazionale di Alpinismo
INAL: Istruttore Nazionale di Arrampicata Libera
IA: Istruttore di Alpinismo
ISA: Istruttore di Sci Alpinismo
IAL: Istruttore di Arrampicata Libera
SEZ: Istruttore Sezionale
TE: Tecnico di Elisoccorso del CNSAS
SCA: Scuola Centrale di Alpinismo 


I corsi

Generalmente la scuola svolge 3 corsi l’anno, ognuno dei quali prevede in media tra 6 e 8 lezioni teoriche e altrettante uscite pratiche, quindi in totale, in un anno i giorni di attività della Scuola Sibilla oscillano tra i 36 e i 48 suddivisi tra le varie discipline (sci-alpinismo, alpinismo e arrampicata libera). Tutte queste giornate sono da considerarsi a tutti gli effetti come attività per le sezioni, al pari delle gite sociali di altre discipline che abitualmente vengono svolte e inserite nella programmazione dell’attività sezionale.

Attività collaterali

All’attività svolta nel contesto dei corsi sezionali, vanno aggiunte delle giornate di aggiornamento interne alla scuola che hanno lo scopo di uniformare le modalità didattiche tra i vari istruttori e mantenere elevato il livello di conoscenza e di insegnamento delle varie tecniche esposte ai corsi. Per quanto riguarda l’attività che alcuni istruttori svolgono nell’ambito delle scuole interregionali e centrali nonché per il soccorso alpino, queste non sono da considerarsi attività sezionali e non rientrano nella programmazione dei corsi, semplicemente se ne tiene conto per la disponibilità degli istruttori coinvolti nelle singole uscite dei corsi.

Tuttavia si deve notare che queste attività pur non essendo direttamente svolte per la sezione, vengono svolte per il sodalizio, per tutta la comunità dei soci CAI e quindi hanno delle ricadute più o meno dirette anche per i soci della Sezione di Senigallia. Si pensi ad esempio al ruolo di un consigliere regionale o di un membro della varie commissioni interregionali o nazionali che pur non svolgendo attività diretta per la sezione si prodiga per il corretto funzionamento dell’intero sodalizio e quindi indirettamente per la sezione.

L’organizzazione dei corsi

Lo svolgimento dei corsi sezionali è vincolato al rispetto delle regole indicate nel regolamento dei corsi sezionali (citato sopra) e quindi ad ogni uscita deve essere coinvolto un numero minimo di istruttori tale da garantire il rispetto del rapporto istruttore/allievo proprio del corso che si sta svolgendo. D’altra parte ogni uscita del corso è da intendersi anche come una occasione di aggregazione tra gli istruttori della scuola nonché una occasione di formazione (formazione continua) per gli istruttori che vi partecipano, soprattutto per i più giovanti o meno esperti. Per questo motivo (e non solo) è abitudine avere istruttori in sovrannumero rispetto al minimo indicato nel regolamento, soprattutto in occasione di uscite complesse.

Generalmente la programmazione annuale dei corsi da svolgere viene effettuata ad ottobre dell’anno precedente ed eventualmente rivista a giugno dell’anno successivo per aggiustare il tiro. Nel programmare i corsi, la Scuola Sibilla si gestisce solitamente in modo autonomo e compatibilmente con la disponibilità di organico, i corsi da svolgere vengono selezionati cercando di proporre un’offerta formativa il più completa possibile che coinvolga le varie discipline (sci-alpinismo, alpinismo e arrampicata libera). E’ volontà della scuola includere i vari corsi in un contesto formativo più ampio, spesso della durata di più anni, così da fornire a chi lo desidera, non solo di approcciarsi ad una o più discipline, ma anche di evolvere e perfezionarsi in queste. Ad esempio, se un anno si decide di fare un corso base di alpinismo e/o di scialpinismo, è naturale che l’anno successivo si programmi di fare un corso avanzato di alpinismo e/o di scialpinismo, oppure dei corsi specialistici come corsi di roccia e/o cascate di ghiaccio. Nel caso dovesse sorgere da parte di una o più sezioni la necessità di svolgere uno o più corsi in particolare, la Scuola Sibilla ne terrà conto al momento della programmazione annuale e compatibilmente alla disponibilità di organico si adeguerà alle esigenze delle sezioni.

Si deve notare che l’attività delle scuole essendo vincolata al regolamento dei corsi sezionali, non può esulare da questo, ciò significa che la scuola non può organizzare attività diverse da quelle indicate in detto regolamento. Ad esempio, la Scuola Sibilla non può organizzare una singola giornata di alpinismo perché non regolamentata, ma può organizzare un corso di alpinismo che si compone di almeno 10 lezioni teoriche e 8 uscite pratiche.

Attività promozionale

Se una sezione volesse organizzare delle singole e specifiche giornate a tema, a titolo promozionale (si badi bene a non scadere nel mero accompagnamento che non rientra tra le finalità istituzionali), può rivolgersi alla scuola perché sensibilizzi e mobiliti i propri istruttori (in caso di necessità anche di altre sezioni) a partecipare a queste giornate a tema che comunque non possono essere considerate come attività attinenti alla scuola. Ad esempio questo significa che non esiste la possibilità di attivare un nullaosta specifico. Attività di questo tipo in passato sono state svolte dando supporto alle uscite dell’Alpinismo Giovanile e svolgendo lezioni teoriche con successiva uscita pratica per quanto riguarda l’arrampicata in falesia e lo scialpinismo.

Gli istruttori coinvolti in queste giornate a tema organizzate dalle singole sezioni (o personalmente da un proprio socio istruttore per conto della sezione stessa), in mancanza di un regolamento specifico, sono tenuti ad attenersi a quanto indicato nel regolamento dei corsi sezionali. Ad esempio per una gita di alpinismo il rapporto istruttore/allievo è comunque 1:2.

D’altra pare si fa notare che nulla vieta ai singoli soci, istruttori o no, di accordarsi con spirito associativo per organizzare delle gite e formare delle cordate più o meno paritarie, vivendo l’esperienza alpinistica in autonomia, senza la necessità di farsi accompagnare dai più esperti su itinerari fuori dalla loro portata fisica, tecnica e psichica. Coloro che dopo aver frequentato i corsi sezionali non si sentono comunque a proprio agio a muoversi in autonomia in ambiente montano, ognuno secondo le proprie possibilità, dovrebbero rivolgersi a dei professionisti come le guide alpine o gli accompagnatori di media montagna. Infatti le uscite sociali e i corsi sezionali hanno lo scopo di promuovere la libera frequentazione della montagna, di aggregare i soci con interessi comuni e di fornire un’adeguata formazione che consenta loro muoversi in ambiente montano autonomamente, serenamente e con una solida cultura della montagna.